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Casa dello Studente della Goethe University, Mertonstrasse 26, Francoforte sul Meno 60325

Programma

Obiettivi:

– Leggi l’appello: Vogliamo di più! Strike the War and the Climate Crisis!

– Vogliamo riunire attivisti e attiviste di diversi collettivi, sindacati, movimenti per il clima e migranti.

– Vogliamo sviluppare una visione comune della situazione attuale, tenendo in considerazione tutte le sue complessità e contraddizioni e fornendo uno spazio comune di confronto e di indagine.

– Ci riuniamo per mettere in discussione i nostri presupposti, riflettere sull’efficacia delle nostre lotte e formare nuove alleanze per affrontare le sfide che ci si pongono davanti.

Venerdì

17:00 – 18:00: Accoglienza, presentazione della Piattaforma TSS e della struttura del meeting

Insieme all’organizzazione tedesca Interventionistische Linke – IL, presenteremo il meeting, la struttura, gli obiettivi e la posta in gioco di questi tre giorni. Spiegheremo anche come siamo arrivati qui e perché abbiamo deciso di convocare questo meeting.

18.00-20.00: Contrastare la politica di guerra, per una politica transnazionale di pace

In seguito all’aggressione dell’Ucraina da parte di Putin, il TSS ha lanciato un’Assemblea permanente contro la guerra per permettere una presa di posizione transnazionale contro la guerra. L’Assemblea ha individuato nella guerra non solo la causa di morte e distruzione in Ucraina, ma anche un riallineamento globale in corso, all’interno del quale si inseriscono le aperte minacce di escalation nucleare che mette un’ipoteca sul nostro futuro collettivo. In questi tempi difficili, segnati da tensioni, ansie e fratture, l’Assemblea permanente contro la guerra ha fornito uno spazio cruciale per riunirci e confrontarci con la realtà della guerra e dei suoi effetti. È stato uno spazio dove immaginare come costruire oggi un’iniziativa contro la guerra. In questa assemblea vogliamo discutere di come quella che abbiamo definito la terza guerra mondiale sta influenzando le nostre condizioni di vita e di lavoro imponendo di ripensare le nostre lotte. La guerra sembra affermarsi come una nuova normalità e i suoi effetti materiali si stanno diffondendo ben oltre i confini ucraini – i più visibili sono i movimenti di massa attraverso i confini, l’inflazione e il rincaro dei prezzi di cibo ed energia. All’ombra di questa guerra, il riarmo si sta affermando ovunque e le aggressioni militari così come le tensioni armate aumentano, alimentando la guerra in altre zone come in Kurdistan. Tra gli effetti della guerra, assistiamo a un’ampia militarizzazione delle politiche economiche e delle leggi sul lavoro, la crescita esponenziale della violenza patriarcale, la legittimazione del razzismo istituzionale e l’aggravarsi della crisi climatica. Discuteremo di come affrontare la sfida di costruire un movimento transnazionale contro la guerra. Un movimento che vada oltre il semplice posizionamento intorno all’aggressione in Ucraina e oltre i fronti geopolitici. Vogliamo costruire un percorso politico diverso per una politica transnazionale di pace. Insieme ai soggetti colpiti dalla guerra e dai suoi effetti materiali, contro i nazionalismi e le politiche statali, una politica transnazionale di pace è ciò che pone le basi per le lotte presenti e future. Il Manifesto per una politica transnazionale di pace, pubblicato dall’Assemblea permanente dopo mesi di incontri e di discussioni, fornirà una base per questa discussione e ci aiuterà a guardare oltre la situazione attuale.

Sabato

10.00-12.00 Indagini sul presente. Parte I

Fine del mese, fine del mondo – Stessa lotta

Con l’aggravarsi della crisi climatica, i movimenti ambientalisti chiedono una soluzione e un cambiamento radicale della struttura e della geografia dell’economia fossile. Lo slogan “Fine del mese, fine del mondo – Stessa lotta” ha permesso di portare avanti tentativi di organizzazione e alleanza con lavoratori e sindacati. Sappiamo che il problema che abbiamo di fronte non si riduce a come unire lavoratori ed ecologisti. Sappiamo anche che la “fine del mese” ha significati diversi in una realtà in cui le condizioni di lavoro e i livelli salariali non sono omogenei e dove la precarietà, il lavoro informale e la disoccupazione implicano conseguenze differenti in base al sesso, al genere, alla razza e allo status migratorio. In questa sezione, vogliamo affrontare le diverse dimensioni di questo conflitto climatico e di classe in momenti paralleli di discussione collettiva. Ai partecipanti e alle partecipanti viene chiesto di contribuire all’elaborazione collettiva intorno ad alcune domande/proposte centrali.

– Esperienze e confronto del movimento/dei movimenti per il clima: Dal lobbying ai climate camp – che effetto hanno avuto i movimenti per il clima – in cosa sono efficaci e in cosa no?

– NetZero e la transizione verde – Nuovi cicli di accumulazione capitalistica: Come leggiamo le scelte degli Stati e del capitale in vista della COP26/27, le dichiarazioni sul NetZero entro il 2050 e il ruolo della transizione verde europea?

– Lavoratori pro e contro il clima: Analisi delle tensioni attuali nei siti produttivi, nell’industria del fossile, e intorno alle nuove derive autoritarie, cospirazionismo e idee di transizione giusta.

14.00-16.00: Indagini sul presente Parte II

Striking social reproduction

In questa sezione vogliamo discutere delle lotte nella riproduzione sociale portate avanti da donne, persone LBGTQ, migranti e lavoratrici contro la violenza patriarcale, il razzismo e lo sfruttamento, riconoscendo la centralità dell’Europa centrale e orientale nell’organizzazione di queste lotte. Ai partecipanti e alle partecipanti viene chiesto di contribuire all’elaborazione collettiva intorno ad alcune domande/proposte centrali.

-Le sfide del movimento femminista transnazionale: quali sono le condizioni per lo sciopero femminista oggi? Come possiamo confrontarci con le prossime mobilitazioni transnazionali come l’8 marzo?

-Come possiamo organizzarci come “lavoratrici e lavoratori essenziali”: La crisi della riproduzione sociale aggravata dalla guerra richiede sacrifici e peggiora le condizioni di lavoro e di vita. Quali sono le sfide e le possibilità di queste lotte comuni?

-Migrazione come movimento sociale: come lottare per la libertà di movimento e contro il razzismo istituzionale dentro e oltre i confini europei?

Invitiamo a proporre workshop che si inseriscono nel quadro dell’incontro: per proposte scrivere a info@transnational-strike.info.

17:00 – 19:00: PLENARIA

LO SCIOPERO COME FORZA: Costruire potenza transnazionale in tempi di guerra e di crisi climatica

Nell’ambito dell’imminente crisi climatica e dopo tre anni di pandemia, la guerra in Ucraina ha cambiato radicalmente le condizioni in cui viviamo, lavoriamo e lottiamo, rendendo evidente che il piano locale dell’iniziativa è insufficiente. In questa plenaria, vogliamo discutere le opportunità e i limiti delle lotte in corso e porci una domanda: come possiamo costruire una lotta comune in tempo di guerra e di crisi climatica? Discuteremo le diverse esperienze di sciopero che stanno emergendo in questa fase, riflettendo sui loro punti di forza e di debolezza. In contesti diversi si stanno moltiplicando scioperi indetti dai sindacati. Se da un lato i lavoratori coinvolti trovano nello sciopero un modo per accumulare forza, dall’altro spesso assistiamo a una comunicazione molto scarsa tra le diverse categorie e condizioni. Allo stesso tempo, l’uso della parola sciopero si è ampliato, come dimostrano le esperienze dello sciopero migrante, la diffusione transnazionale dello sciopero femminista e del clima e, più recentemente, lo sciopero delle bollette contro l’aumento del costo della vita. Lo sciopero si è affermato come la forma di lotta più potente ed evocativa: dallo sciopero come tattica determinata utilizzata da organizzazioni specifiche, lo sciopero è diventato uno strumento di mobilitazione e organizzazione nella lotta. Da una concezione di lotta unidimensionale all’interno dei luoghi di lavoro, l’attenzione alla riproduzione sociale ha permesso di ampliare il significato dello sciopero oggi. Questa plenaria riprenderà i vari fili delle discussioni svolte durante la giornata indicando la possibilità dello sciopero sociale transnazionale come processo per costruire potenza in tempi di guerra e di crisi climatica. Perché vogliamo di più.

Domenica

10:30 – 13:30: PLENARIA FINALE

Prospettive per i nuovi movimenti transnazionali

In questa plenaria conclusiva riporteremo i risultati delle discussioni dei giorni precedenti e svilupperemo i prossimi passi seguendo tre assi principali:

– Strike the war and the climate crisis, costruire una politica transnazionale di pace: strategie e obiettivi comuni per un futuro migliore

– Dal locale al transnazionale e viceversa: parole condivise, strumenti comuni

– Rafforzare l’infrastruttura politica: come prendere parte alla Piattaforma TSS?